Di tutte le relazioni quella con sé stessi è la più complicata.
Dovrebbe essere naturale e scontata, invece è un percorso sconosciuto e a tratti tortuoso, sicuramente sfidante.
Fin dall’adolescenza inizia il rapporto conflittuale con il proprio Io, a partire dalla capacità di accogliere i cambiamenti del corpo, fino ad arrivare alla ricerca di un equilibrio tra l’ego, l’amor proprio e il bisogno di essere apprezzati dalla società. Sono gli anni della vita in cui comincia il confronto con gli altri, si ambisce ad appartenere al gruppo e si spera di essere accolti da coloro che reputiamo i “nostri simili”, contemporaneamente tentiamo di definirci come individui.Sono gli anni in cui amiamo e temiamo le sfide, i grandi cambiamenti fanno paura e, nonostante ciò, cerchiamo di dimostrare a tutti i costi il nostro valore sfidando i nostri limiti. Il conflitto è naturale e necessario in quella fase della nostra vita.
In linea di massima, alla fine dell’adolescenza, si dovrebbe iniziare a trovare un equilibrio con se stessi ed accettarsi come tali. In età adulta impariamo a conoscerci, ad apprezzarci e credere sempre di più nelle nostre capacità, smussando gli aspetti più critici e trovando il ruolo che meglio ci definisce nella società. A volte però questo passaggio è un percorso molto lento e doloroso. Anche dopo l’adolescenza infatti, può capitare di continuare a coltivare una relazione conflittuale con sé stessi. Magari non crediamo abbastanza in noi e, affidiamo agli altri la responsabilità di definirci e darci un ruolo, finendo per non essere soddisfatti della nostra vita che, di fatto, non è stata frutto di una nostra scelta.
In età adulta,succede spesso di essere i peggiori giudici di noi stessi.
Imparare ad amarsi è un percorso che può durare anche tutta la vita, in quanto, nel momento in cui impariamo ad apprezzarci, possono cambiare le condizioni che ci trasformano in persone nuove, così cresciamo, maturiamo e invecchiamo, sempre alla ricerca di una relazione stabile e piacevole con noi stessi.
Cosa fare allora per stare al passo in questa relazione?
In una relazione equilibrata con noi stessi, amor proprio e autostima vanno a braccetto. L’ autostima è la capacità di sapersi auto-valutare cioè di osservare con obiettività i propri punti di forza e le proprie criticità. Significa riconoscere i propri limiti e cercare di migliorare ogni giorno valorizzando contemporaneamente i propri punti di forza, indossandoli come gioielli preziosi. Autostima significa comprendere il proprio valore ed è la base per costruire una relazione di amore con se stessi: l’amor proprio. Ecco allora come arricchire e rinforzare questa relazione d’amore:
ASCOLTARSI: Capire realmente chi siamo e cosa desideriamo. Spesso siamo convinti che, per piacerci e piacere, dobbiamo somigliare a qualcun altro. A volte può capitare di delegare ad altri il potere di decidere chi dobbiamo essere e cosa è meglio per noi, lasciandoci trascinare dalla vita senza capire cosa vogliamo veramente. È importante, ogni tanto, chiederci se siamo realmente le persone che sognavamo di diventare da bambini, se siamo sulla strada giusta e se la nostra vita ci rende felici. È importante sopratutto che le risposte siano date con onestà e si ascoltino con attenzione per scegliere infine quello che veramente ci identifica e ci rende felici e soddisfatti. Le persone felici sono belle e piacciono tutti.
ACCOGLIERSI: Valutare se stessi con onestà e imparare a perdonarsi. Sarebbe bello avere solo pregi da mostrare al prossimo senza la paura di essere criticati o giudicati. Cercare di apparire perfetti e quindi negare i propri limiti e difficoltà è un grosso limite nella relazione con se stessi che non consente di amarci così come siamo. Nessuno è perfetto e ognuno di noi ha una mole di difetti da trasformare in sfide. I nostri difetti ci caratterizzano e ci rappresentano. Ancora prima di cambiare è necessario riconoscersi e accogliersi senza denigrarsi. Per crescere è importante saper valutare senza condannare, migliorando un po’ ogni giorno senza essere giudici inflessibili di noi stessi e degli altri.
APPREZZARSI: Dare valore a ciò che ci caratterizza e ci rende unici e speciali. È importate saper riconoscere i propri talenti e considerarli il valore aggiunto che arricchisce il mondo e la società. Forse c’è stato insegnato che non è bello vantarsi perché potremo sembrare egocentrici e poco umili. L’autostima, ci consente di riconoscere i nostri talenti e ci rende consapevoli delle nostre capacità. Non ha niente a che vedere con l’umiltà e non ha necessità di essere dimostrata. Quando vinciamo una sfida ci sentiamo forti e capaci ed evidentemente lo siamo. È giusto gratificarsi ed esser fieri delle proprie vittorie perché sono il risultato di un percorso di crescita personale. Chiediamoci allora, cosa ci identifica e ci rappresenta, mettendo in risalto le nostre doti e i nostri talenti. La nostra unicità è ciò che ci caratterizza e ci rende speciali agli occhi degli altri.Avere la consapevolezza del proprio valore è sinonimo di grande conoscenza di sé.
MIGLIORARSI COSTANTEMENTE: La vita è un viaggio di crescita ed evoluzione.Crescere potrebbe essere considerato come un viaggio in cui i propri punti di forza rappresentano il bagaglio e le proprie debolezze le sfide da affrontare.Ogni fase difficile della vita è una prova, un passo nella nostra crescita personale e quindi una tappa in più del nostro viaggio. L’avanzare nel percorso e il successo dipendono dal desiderio e dalla capacità di migliorarsi ogni giorno.
In questo viaggio incontreremo tante persone, alcune staranno al nostro fianco sino alla fine, altre le dovremo salutare lungo la strada e altre ancora saranno compagni di viaggio solo per un breve tragitto. Dalla nascita alla morte siamo noi stessi l’unica persona con cui passeremo ogni istante della vita.
Amarsi è una relazione per sempre, la prima che farà da specchio a tutte le altre.
Nadia.
01/08/2021