pensieri a confronto novembre 2022

Concordo sulla descrizione dei veri maestri di vita che anche quando vanno via rimangono sempre con noi grazie ai ricordi condivisi. Negli anni ho compreso che per me i veri maestri non sono stati quelli che si dichiarano maestri, per me i veri maestri sono stati persone come mio nonno che grazie ai suoi racconti di eventi in cui ha veramente sofferto lui ha sempre trovato la forza di affrontare le difficoltà e andare avanti, a coltivare le proprie passioni perché sono quelle che ci tengono vivi. Poi i miei veri maestri sono i bambini: faccio la maestra della scuola dell’infanzia e oggi posso veramente affermare che dovremmo ascoltare di più la saggezza dei bambini, recuperare quella meraviglia con cui vivono la vita, il piacere delle nuove scoperte, la gioia per le piccole cose, la profondità dei loro pensieri, la loro vitalità, la grande immaginazione e la credenza che tutto è possibile. Quando entro in classe non penso solo a ciò che io posso insegnare loro, ma anche “oggi cosa imparerò grazie a loro?”.

Stare a contatto con i bambini è una delle condizioni migliori per imparare cose nuove, sempre diverse e per osservare il mondo da un punto di vista che abbiamo perso crescendo. Oltretutto quello dei maestri all’Infanzia e alla Scuola Primaria è, secondo me, un mestiere importantissimo perché guidate i bambini nel plasmare la forma nel mondo, da quell’esperienza nascerà la loro curiosità per la conoscenza. Anche da genitore credi dover insegnare e invece, per lo più, ti ritrovi a dover apprendere. Se poi noi adulti proviamo a immedesimarci, riusciamo anche a tornare bambini ed è lì, nei ricordi, che ritroviamo i maestri che, come dici tu, ci hanno guidato e ci guidano nella vita. Anche io come te vedo nelle persone della mia quotidianità i maestri che mi hanno ispirata e sono le persone care che ho amato e stimato e che porto con me in ogni azione e in ogni scelta.

Credo che il vero segreto della conoscenza sia proprio nella relazione che lega un maestro ad un allievo, tra il bambino e i suoi adulti di riferimento e credo fortemente che sia un ciclo continuo, di ricevere e dare ciò che abbiamo ricevuto.