“Un tuffo nel passato prossimo”
“Molto interessante il tuo racconto sul tema della lentezza e di ascoltare il proprio corpo. É vero che la vita a volte ci porta eventi che ci costringono a fermarci e a stare con noi stessi. Il Covid ci ha insegnato a fermarci, a rallentare, a stare da soli… ci ha messo difronte alla solitudine perché distanti fisicamente dagli altri. Finita la pandemia io ho fatto ancora i conti con la solitudine perché il Covid ha cambiato anche tante dinamiche nei rapporti di amicizia. In estate mi sono ritrovata ad andare al mare spesso da sola, ad uscire a fare una passeggiata da sola perché nn si riusciva a conciliare il tempo con amiche con figli o con altri impegni. Essere single a 40 anni comporta anche imparare a stare da soli anche se io penso ci debba essere un equilibrio. All’inizio ho sofferto questa “solitudine” e ho provato di nuovo quel senso di abbandono, poi ho capito che dovevo starci in quella sensazione di vuoto perché probabilmente era solo un lasciar spazio al nuovo che verrà. Oggi mi vedo davanti a una pagina bianca di un nuovo capitolo che aspetta di essere scritto, a una tela bianca che aspetta nuovi colori che derivano dalle mie passioni.”
E’ proprio bello il concetto di tela bianca da colorare con nuovi colori, è cosi che mi sento ogni volta che aumenta la mia consapevolezza. Ogni volta che avanzo di un piccolo passo nel mio percorso personale mi sembra di essere di fronte ad un nuovo capitolo da scrivere… praticamente mi sento così ogni anno in questo periodo, quando riprendo le attività e mi chiedo a che punto sono. Io sono un’amante della lentezza, mi prendo i miei tempi e mi piace assaporare ogni attimo di vita, ogni istante, ogni esperienza… lo stress mi mette ansia ma a volte rallento un po’ troppo e anche questo non è proprio l’ideale… ci vuole equilibrio. Il Covid ci ha bloccati all’improvviso, ci dato il tempo per pensare e per acquisire nuove consapevolezze sull’Uomo, sul rapporto con la Natura, sulla fragilità delle nostre sicurezze materiali, sull’inutilità dello stress quotidiano che mettiamo in borsa ogni giorno insieme al portafoglio… e noi lo abbiamo sprecato caricandoci di nuove problemi e paure. Sono convinta che il Covid sia stata un’opportunità mancata per migliorare socialmente, magari ne siamo usciti più organizzati (forse) ma molto più distanti emotivamente, spaventati, stressati e completamente inconsapevoli dell’opportunità che abbiamo perso per evolvere come specie. Il cambiamento però c’è sempre stato e il Covid è stato solo più brusco e violento di quelli che viviamo quotidianamente. Cambiamo ogni giorno, cambiano le nostre fisionomie e piano piano le nostre relazioni… compresa quella con noi stessi che è la più importante, Per questo sono convinta che la solitudine sia una condizione basilare nell’esistenza di ogni persona. Credo che la solitudine vada insegnata fin dall’infanzia come momento di relazione con se stessi e credo che questo possa essere utile per poter crescere con la certezza che non saremo mai da soli perché comunque avremo sempre noi stessi su cui contare. Ci aiuta a comprendere anche i nostri limiti e a capire l’importanza della relazione con gli altri. Come dici tu ci vuole un equilibrio così da poter apprezzare una a l’altra condizione . Io, come te, ho vissuto male l’allontanamento dalle mie amicizie e non a causa del Covid ma, semplicemente, perché le condizioni di vita erano cambiate e ognuno viveva un momento differente della propria esistenza… all’inizio ci sono stata male e non capivo, mi sentivo esclusa dalle loro vite e abbandonata. E’ li che ho deciso di fare un viaggio da sola, a piedi, di due settimane (il mio regalo per i 40 anni) ed è in questo viaggio che ho acquisito la consapevolezza che ognuno ha il proprio cammino, e il proprio passo. Si può andare nella stessa direzione ma ognuno, anche vicino, ha un viaggio differente. A volte ci si incontra, ci si perde e ci si ritrova, a volte ci si perde e basta ma l’importante è quello che si è condiviso durante il viaggio. L’unico compagno di viaggio costante nella vita di ciascuno è sé stesso e credo sia per questo che la vita ci offre l’opportunità di imparare a stare bene in nostra compagnia. E poi come dici tu, ogni tanto bisogna anche fare spazio a quello che deve ancora arrivare.
Grazie per tutti gli spunti di riflessione che mi hai dato.